|
La storia
9 Novembre 1952. Il sole scende lentamente all'orizzonte,
quando dai cancelli del civico n. 8 di via della Camilluccia fanno il
loro ingresso due camion e su di essi risplende in oro la Divina Madonna.
I ragazzi e giovinotti prontamente accorsero per pregare e cantare le
Sue Lodi, nonché per visitarla. La Santa Immagine è alta
9 metri, pesa circa 35 quintali ed è tutta in rame, eccetto la
faccia e le braccia che sono in bronzo. L'opera dello scultore Arrigo
Minerbi sarà posta sopra la torretta.
Ha una storia, questa grandiosa Immagine. L'idea di elevare un monumento
alla Vergine nacque negli anni dolorosi della guerra.
Un gruppo di "amici di Don Orione", raccolti in una casa
privata, fecero un voto, ove la città di Roma fosse stata preservata
dalle atrocità della guerra guerragiata.
Il voto raccolse oltre un milione di adesioni. Intanto affluivano alle
Case di Don Orione le più dolorose ed evidenti immagini della guerra:
i fanciulli mutilati e gli orfani della guerra che trovavano nei "figli
di Don Orione", assistenza, amore, rieducazione istruzione e affetto.
Con gioia questi ragazzi appresero del voto e diedero la loro opera per
la più sollecita e migliore riuscita dell'iniziativa.
Furono infatti essi a portare a domicilio l'opuscolo che chiedeva rottami
di rame a chiunque volesse disfarsene; furono essi a curare la raccolta,
la cernita e la spedizione.
Il bozzetto venne effettuato dallo scultore Arrigo Minerbi, che ha tratto
le sembianze della Vergine della Sacra sindone ritenendo che il volto
della Vergine dovesse in qualche modo avere i lineamenti di Gesù.
Tutto il lavoro di traduzione dal modello principale dello scultore Arrigo
Minerbi al modello in gesso, e alla successiva esecuzione in rame sbalzato,
è stato eseguito da una ditta di Milano. Un'altra ditta, della
stessa città, ha curato la rivestitura dell'intera statua con una
sottilissima applicazione d'oro in fogli.
5 Aprile 1953. Pasqua di Resurrezione. L'ultimo atto si compie;
alla statua della Madonna viene tolto il drappo che la copriva. Lo splendore
magnifico della Santa Immagine si staglia maestoso e solenne sulla città
di Roma a sua protezione. Nella quiete, Roma si stende ampia , placida,
lontana. Il fiume, da lassù, sembrava aver fermato il proprio corso.
Lucido, rispecchia i ponti, le case. Si disegna nitido il folto bruno
del Pincio, il monumento al Milite Ignoto biancheggia, si scorgono il
Colosseo, San Giovanni, le basiliche, le molte cupole, si sentono lontane
le campane.
Se ci si trova lassù all'imbrunire, lo spettacolo diviene solenne.
I primi lumi si accendono nelle case, ma da lontano le luci non hanno
nulla di abbagliante: sono soltanto fioche e stabili. E mentre sulla città
si distende l'ombra della sera, la statua della Vergine, alta, che si
erge sul colle, si accende degli ultimi bagliori. Sulla patina d'oro brillano
preziose luminosità, il volto risplende dell'ultima luce e tutto
è quiete. Mentre a malincuore ci si allontana, una gran pace si
diffonde nel cuore. Sappiamo che Maria, dominante Roma dall'altura veglia
su di noi.
|
|